Pietro Aschieri

Aschieri Pietro

Opere realizzate:

Palazzina De’ Salvi   
Casa di Lavoro dei Ciechi di Guerra   

ASCHIERI, Pietro (Roma, 1889-1952). Appartenente a una generazione ancora molto legata alla tradizione accademica, ma capace di una personalissima interpretazione dei fermenti modernisti, Aschieri è un esponente di rilievo della scuola romana tra le due guerre.

Laureatosi a Roma nel 1913 presso la scuola di applicazione per ingegneri, dove ebbe per maestri Guglielmo Calderini, Gustavo Giovannoni e Giovanni Battista Milani, raggiunge la piena notorietà nel 1926 con la vittoria del concorso per il quartiere dell’Artigianato a Roma (con Mario De Renzi, Luigi Ciarrocchi, Mario Marchi, Costantino Vetriani, Giuseppe Wittinch). Il progetto, ricco di riferimenti alle contemporanee ricerche della scuola di Amsterdam e al lavoro di Tony Garnier, sarà esposto alla mostra del Werkbund di Stoccarda nel 1927. Nello stesso anno partecipa alle attività per la costituzione del MIAR-Movimento Italiano per l’Architettura Razionale) e dà vita (con Enrico Del Debbio, Gustavo Giovannoni, Vincenzo Fasolo, Arnaldo Foschini, Alessando Limongelli ed altri) al gruppo La Burbera, che elabora un progetto urbano per la capitale, antagonista a quello indubbiamente più moderno del GUR-Gruppo Urbanisti Romani.

Tra le case modello realizzate nel 1929 dall’ICP-Istituto Case Popolari alla Garbatella a Roma, l’edificio n°9 di Aschieri si distingue per l’abbandono di quei riferimenti all’architettura minore romana che dominava le ricerche degli anni ’20, in favore di un lavoro di decantazione formale ispirato, seppur timidamente, alle contemporanee esperienze europee.

La produzione a cavallo del 1930, caratterizzata dalla combinazione di elementi della tradizione con echi di matrice espressionista e dall’esaltazione degli effetti plastici delle masse murarie, costituisce un punto di riferimento nel panorama romano, tanto da dar vita a un genere al quale si deve molta della qualità diffusa nell’edilizia privata di quegli anni.

Questa fertile stagione di Aschieri può riassumersi in quattro opere romane: il pastificio Pantanella in via Casilina (1929), la palazzina de’ Salvi in piazza della Libertà (1929-1930), la Casa di lavoro per i ciechi di guerra in via Parenzo (1930-1931) e la palazzina in piazza Trasimeno (1931).

L’Istituto di Chimica alla città universitaria di Roma (1932-1935) e gli edifici della Mostra della Romanità all’E42 (1939-1942) sono le uniche opere pubbliche di Aschieri, che dalla metà degli anni ’30, progressivamente emarginato da incarichi di un certo rilievo professionale, si dedicherà quasi esclusivamente all’attività di scenografo per il teatro e per il cinema.

www.fondoaschieri.org

Iscriviti alla Newsletter

Seleziona tutti i modi in cui desideri ricevere notizie da Roma Moderna:

Potrai cancellare la tua iscrizione in ogni momento cliccando sul link in fondo alle nostre email.

Cliccando su "ISCRIVITI", acconsenti che il tuo indirizzo email venga condiviso con Mailchimp per l'invio delle nostre newsletter.

Intuit Mailchimp