La ristrutturazione di un piccolo edificio ottocentesco è il primo progetto realizzato da Libera a Roma. Si tratta di una casa da pigione con un appartamento per piano, inserita in un fronte continuo. La strada, in forte pendenza, proprio in quegli anni acquistava valore grazie al nuovo tracciato di via Barberini.
L’intervento si concentra in termini di decoro urbano sulla modesta facciata, ridisegnata con efficace economia di segni e di materiali. Sulla superficie intonacata, su cui giocano le ombre sottili delle ringhiere in tubolare di ferro verniciato, il segno netto delle bucature è marcato da cornici in travertino piuttosto pronunciate; una soluzione che compare anche nella scuola progettata da Libera a Trento nello stesso periodo.
La verticalità del prospetto è accentuata dalla trasformazione delle finestre laterali in porte-finestre che aprono su piccoli balconi, il cui aggetto è ricalcato dalla sagoma della cornice in alto, quasi un affioramento in facciata dell’ultimo solaio.