Gazometro

Gazometro

Autori:
 Società Romana del Gas      

quartiere OSTIENSE

Indirizzo: Via del Commercio, 9-11

Tipologia: Industria

Anno: 1935 - 1937

Costruito per conto della “Società Anglo-Romana per l’Illuminazione di Roma col Gaz ed altri sistemi”, incorporata già nel 1937 nell’Italgas, domina lo skyline del quartiere Ostiense ed è un’icona dell’archeologia industriale della città. La struttura metallica è stata montata dalla società genovese Ansaldo e dalla tedesca Klonne Dortmund. Il cilindro maggiore è alto 89,10 m., ha un diametro di 63 m. e una capienza di 200.000 m³ di gas. Ad esso si affiancano altri tre gazometri minori, costruiti dalla Samuel Cuttler & Sons di Londra tra il 1910 e il 1912: uno trasformato in impianto di riduzione pressione gas, un altro in edificio tecnico con centrale termica e locali deposito, un altro ancora adibito a parcheggio multipiano.

L’area è situata nei pressi della via Ostiense, dove il Tevere forma una lunga ansa, in un tratto che fin dall’antichità è stato approdo di derrate alimentari e merci per la città. La sua connotazione resta immutata fino al 1863, quando la zona viene servita dalla ferrovia costruita da Pio IX e dal ponte dell’Industria (il cosiddetto “ponte di ferro”). La presenza della ferrovia richiama nei decenni successivi i primi insediamenti produttivi: il Mattatoio nell’area del Testaccio, i Molini Biondi e la Mira Lanza sulla sponda destra del Tevere. La vera svolta avviene però ai primi del ‘900 quando la giunta Nathan comincia a sviluppare una politica industriale per il quartiere Ostiense, creando il Porto Fluviale con gli annessi Magazzini Generali, lo stabilimento del Gas con il Gazometro, la Centrale Elettrica Montemartini, i Mercati Generali, il Consorzio Agrario, e ampliando gli impianti Mira Lanza e i Molini Biondi. L’uso della ferrovia e del Tevere (allora importante via di trasporti), la vicinanza dei quartieri operai di Testaccio e Garbatella, ne favoriscono la nascita ma anche il rapido declino, dovuto al costante sviluppo urbanistico di Roma che porta a una graduale delocalizzazione delle strutture industriali presenti nel sito, aprendo un dibattito sul recupero di questi enormi fabbricati.

Il gazometro è una struttura inventata nel 1789 dal fisico francese Antoine-Laurent de Lavoisier per accumulare il gas prodotto per gassificazione del carbone o per cracking del petrolio. Il gazometro dell’Ostiense era del tipo detto a “telescopio”: quando era in funzione, il cilindro interno si innalzava e si abbassava grazie alle guide laterali, indicando la quantità di gas contenuto, che veniva utilizzato sia per l’illuminazione pubblica, sia per quella domestica.

Dopo la dismissione, dovuta alla diffusione del gas metano, il gigantesco cilindro cavo che conteneva il gas è stato rimosso ed è rimasta in piedi la struttura metallica che lo conteneva. L’intera area del Gazometro è in corso di riqualificazione urbana e recupero dal 2006, quando il Comune di Roma, in collaborazione con Eni (proprietaria dal 1967), ha dato avvio alla creazione dell’opera “Luxometro”. Questa trasformazione ha visto il Gazometro rivestirsi di luce con l’impiego di un milione di lampadine LED disposte lungo più di dieci chilometri di fibra luminosa.



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