Scuola elementare “Eugenio Garrone”

Scuola elementare "Eugenio Garrone"

Autori:
 Ignazio Guidi      

OSTIA

Indirizzo: Corso Duca di Genova, 137

Tipologia: Scuola

Anno: 1934 - 1935

Situata in posizione centrale nell’area di Ostia Ponente, questa scuola nasce come una realizzazione pubblica nodale del piano particolareggiato del 1927. All’epoca della sua costruzione costituiva infatti una delle attrezzature portanti all’interno del nuovo quartiere della capitale previsto nel progetto della cosiddetta “Roma al mare”, nell’ambito del programma di decentramento residenziale della città promosso dal regime fascista.

L’edificio sorge sul corso Duca di Genova (allora viale Regina Margherita), il principale asse parallelo al lungomare, lungo il quale esisteva già a sud il Palazzo postale (1932) di Angiolo Mazzoni, mentre a nord era prevista la Casa del Balilla realizzata da Paolo Benadusi contemporaneamente alla “Garrone”. Nel 1936 la triangolazione risultava quindi completa.

Le soluzioni che Guidi appronta in questa scuola sul piano urbano (pianta aperta), sul piano distributivo (elementi seriali composti dalla ripetizione di unità funzionali) e sul piano linguistico (dimensione delle aperture, rilevanza dei corpi scala, assenza di apparati decorativi e accostamento di materiali giustapposti senza elementi di mediazione) testimoniano di un’attenzione verso le ricerche più avanzate che in quegli anni si andavano conducendo in campo architettonico e si avverte la tensione a svincolarsi dagli schemi più diffusi nell’edilizia scolastica dell’area romana (simmetria, grande occupazione del suolo, cortili chiusi) per sperimentare ipotesi innovative. L’edificio è articolato in tre segmenti paralleli alla strada, che scartano in corrispondenza dei corpi scala, con il volume basso della palestra posto nell’angolo occidentale del lotto. La conformazione “a scaglioni”, oltre ad offrire una maggiore superficie ben orientata per le aule, determinava precise pertinenze urbane. Lungo la strada principale si apriva una “piazzetta di riposo” rialzata, con gli ingressi indipendenti del ginnasio, dell’elementare e della palestra, pensata anche come sala di proiezione a servizio del quartiere; sul fronte opposto, verso il mare, erano collocati i campi sportivi; su un fianco, il cortile richiuso dalla palestra disimpegnava la cucina e la centrale termica. Attualmente la pertinenza esterna sul corso Duca di Genova è chiusa da una recinzione che ha sottratto alla città quella piazzetta, annullandone le qualità spaziali e l’originaria vocazione pubblica.

I tre volumi principali corrispondono ai tre gradi di istruzione previsti dal programma: alle estremità il ginnasio e la scuola di avviamento al lavoro, al centro la scuola elementare. L’impianto planimetrico ricalcava perfettamente la suddivisione funzionale, mantenendo inalterata, nei tre tratti e ai tre piani, la tipologia delle aule e lo schema distributivo, fatta eccezione per il refettorio che, pur destinato alla sola scuola elementare, era ubicato al piano terra del volume della scuola di avviamento al lavoro. Oggi la parte originariamente destinata al ginnasio ospita sette classi di scuola media, mentre il resto dell’edificio è adibito a due distinte scuole elementari.

Lo schema a pianta aperta, e quindi l’indirizzo estensivo, è una costante nelle scuole di Guidi; ma in questo caso la densità edilizia è molto alta, ben superiore a quella prescritta nelle norme del 1925. La sopraggiunta edificazione del lotto adiacente, la cui originaria destinazione a verde riequilibrava il rapporto pieni-vuoti, compromette oggi la situazione sia sul piano urbano, sia sul piano funzionale. Inoltre, l’addizione negli anni ’40 di un corpo basso (adibito in origine a laboratorio e poi trasformato in scuola materna) sul lato dei campi sportivi e perpendicolare allo sviluppo della scuola, e la più recente realizzazione della nuova centrale termica nel cortile della palestra, hanno compromesso la continuità d’uso degli spazi all’aperto.

La configurazione degli esterni esprime una chiara gerarchia tra i fronti: verso mare il prospetto è semplicemente intonacato e segnato dall’iterazione dei grandi telai in cemento armato delle finestre delle aule, mentre su strada è caratterizzato dall’alternanza dell’intonaco e della cortina di mattoni, in corrispondenza l’uno dei corridoi, segnati da finestre a nastro orizzontali, e l’altra dai corpi scala, illuminati attraverso generose aperture verticali. Elemento unificante è il basamento in grandi lastre di travertino. La qualità dei prospetti risulta ora compromessa dalla tamponatura del vano superiore del telaio delle finestre verso mare con dei cassonetti per gli avvolgibili, così come la sostituzione del vetrocemento continuo dei corpi scala con infissi in alluminio svilisce l’originario schietto accostamento del mattone in laterizio a quello in vetro; lo stesso dicasi per la sostituzione degli infissi della grande vetrata della palestra verso il cortile.

Dal punto di vista tecnologico sono stati impiegati materiali e prodotti moderni in un cantiere sostanzialmente tradizionale: un edificio a scheletro in cemento armato con solai in latero-cemento e tamponature esterne in muratura parzialmente collaborante. Le finiture erano in parte tradizionali, come gli infissi in legno, e in parte innovative, come il linoleum jaspé del rivestimento delle pareti dei corridoi e della palestra, o l’alluminio delle vetrate interne degli atri, o ancora il vetrocemento dei corpi scala. Nei suoi caratteri fondamentali l’edificio appare comunque integro.



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