L’impianto sorge sulla sommità del colle prospiciente il lago artificiale dell’Eur, assumendo lo stesso ruolo di fondale scenografico previsto al termine della via Imperiale (oggi viale Cristoforo Colombo) sin dalla prima stesura del piano dell’Esposizione Universale prevista per il 1942.
Una linea di continuità che pare confermata dall’attribuzione dell’incarico a Piacentini e Nervi: il primo, regista dell’intera operazione E42; il secondo, vincitore del concorso per il Palazzo dell’Acqua e della Luce, bandito nel 1938 per costruire proprio su quell’area la moderna porta sud della città.
L’opera risente dell’impostazione accademica del progetto urbanistico, e il dinamismo delle strutture di Nervi è occultato dal tamburo in vetro che riecheggia l’immagine da Italia del miracolo economico dei vicini grattacieli ENI in ferro e vetro. Realizzato per ospitare manifestazioni sportive indoor in occasione delle Olimpiadi del 1960, l’edificio è capace di 16.000 spettatori.